C’era una volta Vigata

  • EMITTENTE

    RAI

  • DURATA

    3 x 110 min

  • USCITE

    dal 2018 al 2020

Cast Artistico

Alessio Vassallo
Thomas Trabacchi
Federica De Cola
Corrado Fortuna
con Dajana Roncione
con Corrado Guzzanti
con la partecipazione di
Fabrizio Bentivoglio
con Ninni Bruschetta
e con Michele Di Mauro
Antonio Alveario
Sergio Vespertino
Emmanuele Aita
Alessandro Schiavo
Francesco Brandi
Giuseppe Provinzano

Cast Tecnico

regia ROAN JOHNSON
sceneggiatura di ANDREA CAMILLERI, FRANCESCO BRUNI, ROAN JOHNSON
tratta dal romanzo “La concessione del telefono” di Andrea Camilleri
edito da SELLERIO EDITORE
collaborazione ai dialoghi VALENTINA ALFERJ

 

direttore della fotografia CLAUDIO COFRANCESCO
montaggio PAOLO LANDOLFI (a.m.c.)
fonico di presa diretta PAOLO SPIGNO
scenografia VERONICA ROSAFIO
arredamento SIMONA GAROTTA
costumi CHIARA FERRANTINI
musiche originali RALF HILDENBEUTEL
edizioni musicali RAI COM ‐ PALOMAR
casting BARBARA DANIELE, NIKE PIRRONE
trucco GIUSEPPE DESIATO
acconciature ELENA GREGORINI
operatore di macchina BRUNO FUNDARÒ
aiuto regia MARCO TETI
edizione GIANNI MONCIOTTI

 

direttore di produzione RAFFAELE PETRONE
produttori delegati MARCO CAMILLI, LUIGI PINTO
produttore RAI ERICA PELLEGRINI
una produzione PALOMAR
in collaborazione con RAI FICTION
prodotto da CARLO DEGLI ESPOSTI e NICOLA SERRA
con MAX GUSBERTI

La concessione del telefono

Pippo Genuardi, nato a Vigàta il 3 settembre 1856, è un commerciante di legnami. Ma sia chiaro: quella non è la sua occupazione maggiore, anzi, potremmo dire che il suo vero talento è quello di cacciarsi nei guai. Spiantato, ironico, amante delle donne e della tecnologia, Pippo sembrerebbe aver messo la testa a posto sposando Taninè Schilirò, figlia dell’uomo più ricco di Vigàta, ma il nostro protagonista è appunto un uomo che non si accontenta mai. E così spedendo tre lettere al Prefetto Marascianno (un napoletano paranoico e complottista) metterà in moto un meccanismo che lo porterà a trovarsi sotto due fuochi incrociati: lo Stato, che penserà di avere a che fare con un pericoloso sovversivo, e l’uomo “di rispetto” Don Lollò, che inizierà a credere che il Genuardi lo stia prendendo per fesso. Per ottenere l’agognata “concessione del telefono”, infatti, Genuardi sarà disposto a tutto: a cercare l’appoggio di suo suocero, ma anche della mafia; arriverà a corrompere funzionari pubblici e a tradire il suo vecchio amico Sasà. E così finirà in carcere, sarà costretto a diventare un sicario per conto dell’uomo “di panza” Don Lollò, sotto processo per accuse di sobillatore socialista e criminale comune, e concluderà la sua rocambolesca sequela di guai con una fine assurda che non sembrerebbe addirsi né a lui né al tono surreale della vicenda. Il tutto sotto gli occhi del Questore Monterchi, venuto dal Nord, che osserverà sgomento e impotente il concatenarsi folle degli eventi.

Foto © Paolo Ciriello

La stagione della caccia

Cast Artistico

Francesco Scianna
Miriam Dalmazio
Tommaso Ragno
Ninni Bruschetta
Giorgio Marchesi
Alessio Vassallo
Alice Canzonieri
Orio Scaduto
Gioia Spaziani
Bruno Torrisi
Michele Ragno
Lollo Franco
Alessandro Schiavo
Roland Litrico
con la partecipazione di Donatella Finocchiaro

Cast Tecnico

 

regia ROAN JOHNSON
sceneggiatura di FRANCESCO BRUNI, ANDREA CAMILLERI, LEONARDO MARINI
tratta dal romanzo “La stagione della caccia” di Andrea Camilleri
edito da SELLERIO EDITORE
collaborazione ai dialoghi VALENTINA ALFERJ

 

direttore della fotografia CLAUDIO COFRANCESCO
montaggio PAOLO LANDOLFI
fonico di presa diretta VINCENZO URSELLI
progetto scenografico ed ambientazione LUCIANO RICCERI
scenografia MAURO VANZATI
costumi CHIARA FERRANTINI
musiche composte, orchestrate e dirette da RALF HILDENBEUTEL
edizioni musicali RAI COM ‐ PALOMAR
casting BARBARA DANIELE
truccatore DIEGO PRESTOPINO
aiuto regia MARCO TETI
edizione GIANNI MONCIOTTI

 

organizzatore generale VALERIO PALUSCI
produttore esecutivo GIANFRANCO BARBAGALLO
producer PALOMAR MARCO CAMILLI, LUIGI PINTO
produttore RAI ERICA PELLEGRINI
una produzione PALOMAR
in collaborazione con RAI FICTION
prodotto da CARLO DEGLI ESPOSTI
e NICOLA SERRA
con MAX GUSBERTI

La stagione della caccia

1880. L’Italia è unita da un pezzo, i Borbone non sono che un ricordo, ma a Vigata il blasone conta ancora molto. E i più nobili fra i nobili sono i Peluso di Torre Venerina. Ma questa ricchissima e potente famiglia comincia all’improvviso a venire decimata dai lutti. I Peluso muoiono uno dopo l’altro, come le prede di una battuta di caccia. E curiosamente l’inizio di questa inquietante e oscura mattanza coincide con l’arrivo a Vigata di un misterioso personaggio: Fofò La Matina, un giovane farmacista, figlio di un contadino che molti anni prima aveva lavorato come campiere proprio per i Peluso.

Foto © Paolo Ciriello

La mossa del cavallo

Cast Artistico

Michele Riondino
Ester Pantano
Cocò Gullotta
Antonio Pandolfo
Giovanni Carta
Giancarlo Ratti
Maurizio Puglisi
Filippo Luna
Vincenzo Ferrera
Maurizio Bologna
Domenico Centamore
Giuseppe Squillaci
Daniele Pilli
Angelo Libri
Roberto Salemi
Carlo Ferreri
Giuseppe Lanino

Cast Tecnico

 

Regia Gianluca Maria Tavarelli
Sceneggiatura Francesco Bruni, Andrea Camilleri, Leonardo Marini
Collaborazione ai dialoghi Valentina Alferj
tratto dal romanzo “La Mossa Del Cavallo” di Andrea Camilleri
Edito Da Sellerio Editore

 

Direttore della fotografia Marco Pieroni
Montaggio Alessandro Heffler Amc
Scenografia Luciano Ricceri
Costumi Marina Roberti
Musiche Originali Ralf Hildenbeutel
Aiuto Regia e Casting Barbara Daniele

 

Direttore di Produzione Giacomo Gagliardo
Produttore Esecutivo Sandra Bonacchi
Producer Palomar Marco Camilli, Luigi Pinto, Margherita Murolo
Produttore Rai Erica Pellegrini
Prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra
con Max Gusberti

Una Produzione Palomar in collaborazione con Rai Fiction

La mossa del cavallo

Siamo a Montelusa nel 1877. Il quarantenne Giovanni Bovara è il nuovo ispettore capo ai mulini, incaricato di far rispettare l’invisa tassa sul macinato. Siciliano di nascita, è ormai ligure di adozione poiché da bambino si è trasferito con la sua famiglia a Genova. Ragiona e parla come un uomo del nord-Italia e non comprende le dinamiche mafiose e omertose che regolano la terra siciliana. La sua intransigenza gli procura subito diversi nemici. Le sue indagini lo portano a scoprire prima un ingegnoso sistema con il quale i mugnai vengono lasciati liberi di evadere la tassa sul macinato e poi l’esistenza di un mulino clandestino nel terreno dell’uomo più potente della città. A poco a poco le spire del “sistema” gli si stringono intorno e quando sopraggiunge per caso sul luogo dell’omicidio del parroco della città, Bovara si ritrova suo malgrado invischiato in qualcosa molto più grande di lui. In un complicato sistema di depistaggi e giochi di potere, i suoi avversari cercheranno di eliminarlo e sarà solo entrando nella mentalità dei suoi aguzzini e ricorrendo alle
loro stesse strategie che Bovara riuscirà a salvare la propria vita.
Ma la giustizia riuscirà a trionfare?

Foto © Fabrizio Di Giulio