I primi della lista

  • DISTRIBUZIONE

    Cinecittà Luce

  • DURATA

    85 min

  • USCITA

    2011

Premi

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA 2011
Premio L.A.R.A, Menzione speciale – Francesco Turbanti

 

SULMONA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2011
Miglior Regia – Roan Johnson
Miglior Attore – Paolo Cioni, Francesco Turbanti

 

FESTIVAL BIMBI BELLI 2012
Premio Miglior Regista nei “Dibattiti” – Roan Johnson

Cast Artistico

Claudio Santamaria
Francesco Turbanti
Paolo Cioni
con Sergio Pierattini
e con la partecipazione di
Daniela Morozzi

Cast Tecnico

REGIA Roan Johnson
SOGGETTO Renzo Lulli
SCENEGGIATURA Davide Lantieri
e Roan Johnson
con la collaborazione di Renzo Lulli
e la materna supervisione di
Francesco Bruni
FOTOGRAFIA Tommaso Borgstrom
MONTAGGIO Marco Guelfi

 

MUSICHE DI Ratchev & Carratello
SCENOGRAFIA Mauro Vanzati
COSTUMI Andrea Cavalletto
ACCONCIATURE e TRUCCO Fiorella Novarino
CASTING Paola Rota, Gianluca Greco

 

PRODUTTORE ESECUTIVO Patrizia Massa
PRODUTTORI DELEGATI Gloria Giorgianni

PRODOTTO DA Carlo Degli Esposti, Nora Barbieri, Conchita Airoldi, Patrizia Massa
UNA PRODUZIONE Palomar, Urania Pictures

 

IN COLLABORAZIONE CON Rai Cinema
COPRODOTTO DA Rectangle Productions
CON IL CONTRIBUTO DI Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione Generale Cinema
IN ASSOCIAZIONE CON
FIP – Film Investimenti Piemonte
CON IL SOSTEGNO DI
Film Commission Torino Piemonte

I primi della lista

Pisa, 1° giugno 1970. Nell’ambiente del movimento studentesco arriva la notizia che sta per scattare un colpo di stato come quello greco del ‘67. “Dormite fuori casa per tre, quattro notti. Se fanno il putsch vi vengono a prendere a casa uno per uno”. è questo l’ordine per i ragazzi più esposti. Tra loro c’è anche Pino Masi, autore di famose canzoni di lotta, e per sua naturale diffidenza quella notizia lo agita molto. Quel giorno nella sua soffitta ci sono due liceali: Renzo Lulli e Fabio Gismondi. Hanno appena vent’anni e sognano di suonare con Pino Masi che per loro è un mito. “Prendiamo la macchina del Lulli e si va verso il confine. Se il golpe non c’è, s’è fatta una gita”. Se invece accade il peggio, andranno in esilio e da lì diventeranno degli Inti Illimani ante litteram: gireranno il mondo con le loro canzoni per fare luce sulle ingiustizie in Italia…

Foto © Palomar